INTRODUZIONE AI
PROTISTI

Giorgio Carboni, Febbraio 2000

 


CHE COSA SONO I PROTISTI?

I protisti sono organismi microscopici formati da una sola cellula di tipo eucariotico. Generalmente essi vivono nell'acqua. In alcuni casi, i protisti formano colonie di individui, comunque assai indipendenti. Una volta gli studiosi cercavano di ricondurre questi minuscoli esseri viventi ai regni degli organismi superiori. Quindi, a seconda delle caratteristiche che un dato protista mostrava, essi cercavano di ricondurlo al regno delle piante (alghe unicellulari) o a quello degli animali (protozoi) o a quello dei funghi. Ben presto, questo portò a numerosi casi di dubbia classificazione, per esempio alghe prive di cloroplasti e che si nutrivano di altri microrganismi, muffe dotate di movimento ameboide, protozoi ancorati al fondo per mezzo di un piede come se fossero una pianta. Se ci si pensa bene, si può capire perchè i protisti possiedano spesso caratteristiche comuni ad animali, piante e funghi. Infatti gli organismi superiori derivano dall'evoluzione dei protisti, e le loro caratteristiche si sono definite solo in fasi più avanzate dell'evoluzione. Quindi, per evitare inconvenienti nella classificazione di questi microrganismi, si è deciso di creare un regno tutto per loro, quello dei protisti, in modo che non ci fosse più bisogno di ricondurli ai regni degli animali, delle piante o dei funghi. Ovviamente, raggruppare questi organismi in regni è arbitrario, infatti nella storia della vita non ci sono nette divisioni fra i protisti e gli altri eucarioti.

Non tutti i microrganismi sono protisti. Un altro regno raccoglie microrganismi unicellulari ed è quello delle monere. Fanno parte di questo regno i batteri. Che differenza c'è fra batteri e protisti? Questa distinzione si basa sul livello di complessità dell'organizzazione della cellula. In particolare, l'organizzazione cellulare dei batteri è particolarmente semplice e sono per questo detti anche procarioti (proto nucleo), l'organizzazione cellulare dei protisti è invece più complessa e sono quindi chiamati eucarioti (vero nucleo). In particolare, i procarioti hanno il materiale nucleare (il DNA) libero nel citoplasma, negli eucarioti invece il nucleo è avvolto da una membrana che lo separa dal citoplasma. Gli eucarioti possiedono inoltre membrane interne che separano i vari organuli dal citoplasma. Poichè derivano dai protisti, gli animali, le piante e i funghi sono anch'essi formati da cellule eucariotiche.

REGNO

- - -
Monere batteri, alghe azzurre (cianoficee) unicellulari procarioti: organizzazione cellulare semplice,
nucleo privo di membrana nucleare
Protisti Alghe unicellulari:
a. dorate, a. brune, a. rosse, a. verdi, diatomee, a. flagellate.

Protozoi:
flagellati, sarcodici (amebe, eliozoi, foraminiferi), ciliati

Funghi inferiori

eucarioti: organizzazione cellulare complessa,
nucleo racchiuso dalla membrana nucleare
Funghi ascomiceti, basidiomiceti, etc. pluricellulari organismi immobili non fotosintetici
Piante muschi, felci, angiosperme, gimnosperme organismi immobili fotosintetici
Animali invertebrati, vertebrati organismi mobili non fotosintetici

 

Un'altra caratteristica importante dei protisti è quella di essere unicellulari, formati cioè da una sola cellula. Esistono però alghe filamentose formate da cellule affiancate, esistono anche protisti che vivono in colonie. Tuttavia, a differenza dagli organismi superiori, le cellule delle alghe filamentose e degli altri protisti coloniali non sono differenziate o lo sono molto poco e possono vivere anche da sole. I funghi inferiori hanno spesso, almeno in una fase del loro ciclo vitale, una struttura cenocitica, formata cioè da grandi cellule multinucleate come qualche volta avviene nei funghi e possiedono forme dotate di movimento ameboide.

Ecco dunque che possiamo tornare alla definizione di questi microrganismi: i protisti sono organismi unicellulari, di tipo eucariotico.

Una curiosità: dove collocare i virus? Il primo problema è dato dal fatto che essi non sono formati da cellule: il loro DNA o RNA è incapsulato in proteine e mancano di membrane, inoltre essi non sono capaci di riprodursi da soli, ma hanno bisogno di una cellula ospite. Alcuni li hanno ricondotti fra le Monere. Però si è osservato che i virus possiedono similitudini con le cellule che infettano. Quindi si è pensato che ogni regno dovesse possedere un'appendice coi propri virus. Una soluzione più diffusa, propria di chi mette in risalto le caratteristiche comuni ai virus, è di metterli tutti in una categoria apposita, quella dei Virus. Essi vengono trattati separatamente dagli altri organismi sia dal punto di vista tassonomico (della classificazione) che da quello biologico. Non c'è accordo nel considerare i virus come esseri viventi e la loro categoria non è considerata un regno.

Lo schema di classificazione appena descritto ha il vantaggio di raggruppare gli esseri viventi in grandi categorie, i Regni, in base a determinate caratteristiche descrittive fondamentali. Questo sistema di classificazione non è però molto adatto per tener conto dell'evoluzione delle specie. Esistono altri sistemi di classificazione che tengono in maggiore considerazione la storia evolutiva degli organismi. Nella classificazione degli esseri viventi, gli studiosi della sistematica evolutiva cercano di raggruppare gli organismi in modi che riflettano la loro storia evolutiva o filogenesi. In queste classificazioni, i regni delle monere e dei protisti non vengono più usati, ma si parla di procarioti e di  eucarioti unicellulari (non come regni). Vengono invece individuate delle linee di discendenza e al loro interno si applicano le diverse categorie di classificazione quali la divisione (per le piante) o il phylum (o tipo, per gli animali), poi la classe, l'ordine, la famiglia, il genere e la specie.

In seguito alle moderne tecniche di indagine biochimica e molecolare, la classificazione degli organismi unicellulari è in una fase di profonda revisione. Anche i termini formali di alghe e di protozoi sono stati abbandonati nella classificazione moderna, sebbene per la loro comodità continuino ad essere comunemente utilizzati anche da parte di specialisti. Al loro posto si parla di organismi eucarioti distinti in autotrofi fotosintetici ed eterotrofi. A loro volta, queste due grandi categorie sono distinte in: Euglenophyta, Chrisophyta, Dinoflagellata, Chlorophyta, Rhodophyta (autotrofi) e: Mastigophora, Sarcodina, Ciliophora, etc (eterotrofi).

Il problema della classificazione dei protisti resta dunque aperto e in molti testi che trattano di questi organismi troverete considerazioni di questo tipo. Lasciamo dunque agli specialisti l'onere di rintracciare i percorsi evolutivi e le parentele delle diverse specie e di modificare senza posa le classificazioni, mentre per i non specialisti come noi che però vogliano conoscere le caratteristiche principali dei diversi gruppi e che vogliano identificare le diverse specie può andare bene una classificazione che consideri ancora i regni delle Monere (batteri e alghe azzurre) e dei Protisti (alghe unicellulari, protozoi e funghi inferiori), come indicato nella tabella più sopra. In questa scelta, ci conforta il fatto che siamo in compagnia della maggioranza dei biologi.


BIBLIOGRAFIA

http://www.biology.arizona.edu/cell_bio/tutorials/pev/main.html   Prokaryotes, Eukaryotes, & Viruses Tutorial

LIBRI PER PRINCIPIANTI:
1 - Jahn,T.L., Bovee, E.C. & Jahn, F.F. 1979 How to Know the Protozoa. 2nd ed. Wm. C. Brown Publishers, Div. of McGraw Hill, Dubuque, Iowa.
2 - Patterson, D.J. 1996. Free-Living Freshwater Protozoa: A Colour Guide. John Wiley & Sons, NY (Testo di riconoscimento per principianti con belle fotografie)
3 - Streble H., Krauter D. 1988. Atlante dei microrganismi acquatici. La vita in una goccia d'acqua - F. Muzzio ed. (1700 disegni molto utili per identificare i protisti)
4 - Rainis, K.G. and Russell, B.J. 1996. Guide to Microlife. 287pp, ISBN 0-531-11266-7, Franklin Watts, Danbury, CT, USA. (Un'esauriente guida da campo per conoscere il microcosmo. Raccomandata per scuole e dilettanti).
5 - Anderson, R. and Drudger, M. 1997. Explore the World Using Protozoa. 240pp. ISBN 0-87355-159-1, National Science Teachers Association, 800-722-NSTA. (Una collezione di 28 esperienze con il microscopio. Come fare in classe attività di laboratorio con protozoi).
6 - Lee, J.J., Hutner, S.H. & Bovee, E.C.eds.1985. An Illustrated Guide to the Protozoa. Soc. Protozoologists, Lawrence Kansas.
7 - Prescott, G.W. 1978. How to Know Freshwater Algae. 293pp. ISBN: 0697047547, McGraw-Hill Professional
8 - Canter-Lund H. 1995. Freshwater Algae: Their Microscopic World Explored. 360pp. ISBN: 0948737255, Balogh Scientific Books. (Immagini molto belle e ben scritto. Raccomandato).
9 - Cantarano F., 2008. Il Pianeta Invisibile, i microrganismi dello stagno raccontati da un'ameba illuminista. 255 pp, Edizioni ETS, 265 illustrazioni, ricco glossario. Una simpatica guida ai microrganismi dello stagno.

LIBRI PER APPROFONDIRE LE CONOSCENZE:
10 - Anderson, O.R. 1988.Comparative Protozoology. Springer-Verlag, NY (Uno dei migliori in generale)
11 - Hausmann, K and Hulsmann, N. Protozoology, Thieme, 1996 (Molto ben illustrato)
12 - Van den Hoek, C.; Mann, D.G. and Jahns, H.M. (1995). Algae: an introduction to phycology. 627pp. ISBN: 0521316871. Cambridge University Press. (Dalle alghe microscopiche a quelle macroscopiche. Un testo ampiamente usato dai protistologi di professione).
13 - Lee, J.J. & Soldo, A.T. ed. 1992. Protocols in Protozoology. Society of Protozoology, Lawrence, KS. (Tecniche utilizzate in protozoologia)
14 - Margulis, L., Corliss, J.O., Melkonian, M. & Chapman, D.J. 1990. Handbook of Protoctista, Jones & BArlett publishers, Boston, MA
15 - Farmer, J.N. 1980. The Protozoa. Introduction to Protozoology. C.V. Mosby Co., St.Louis, Mo
16 - Fenchel, T. 1987. Ecology of Protozoa. Springer-Verlag, NY
17 - Sleigh, M.A. 1989. Protozoa and Other Protists. Edward Arnold, Div. Hodder & Stoughton, London, GB

Presso i grossi rivenditori di libri presenti in Internet, potete trovare ulteriori informazioni su questi testi, quali il prezzo e spesso anche una recensione.

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