Indice Sini - Divulgazione scientifica, ottica, biologia e molto altro ancora.....

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Indice Sini

NB: i seguenti testi sono pubblicati in PDF ed in formato A4, salvo diversamente indicato.

SEZIONE  BIOLOGIA

A 0 − La nomenclatura biologica − pagg. 4
Le regole fondamentali per definire il nome delle varie unità sistematiche, dalla varietà, alla specie, ai grandi “tipi” o “phyla”.

A 1 − Gli organismi viventi − pagg. 15
Le proprietà fondamentali degli esseri viventi, animali e vegetali. La riproduzione. L’evoluzione.

A 2 − I grandi gruppi viventi − pagg. 19

Un elenco ed una descrizione sommaria dei principali gruppi di viventi, animali e vegetali, e della loro discendenza.

A 3 − Le piante “inferiori” o Crittogame − pagg.7
Le caratteristiche generali delle piante prive di fiori e di semi, del loro ciclo riproduttivo, della loro filogenesi.

A 3a − Batteri ed alghe − pagg. 17
Descrizione dei vegetali più semplici, in particolare di quelli d’acqua dolce e terrestri.

A 3b − Funghi (Miceti) − pagg. 16
Descrizione generale dei funghi e dei gruppi minori, dal punto di vista biologico.

A 3c − Licheni − pagg. 10
Descrizione delle caratteristiche di questo diffuso gruppo di simbiosi mutualistiche e della loro valenza ecologica.

A 3d − Muschi ed Epatiche (Briofite) − pagg. 8

Descrizione di questi primi vegetali dotati di un organismo con tessuti ed organi specializzati, interpretati nel quadro generale della filogenesi del mondo vegetale.

A 3e − Felci in senso lato (Pteridofite) − pagg. 12
Descrizione delle principali forme di vere Cormofite e del loro ciclo biologico, con riferimento alla transizione da Crittogame a Fanerogame.

A 4 − Rocce e cortecce (in episcopia) − pagg. 40
Descrizione di alcune osservazioni naturalistiche che si possono eseguire su materiale fresco, senza alcuna preparazione, con illuminazione episcopica, con vari strumenti, dalla lente d’ingrandimento al microscopio stereoscopico ed episcopico.

A 5 − L’evoluzione biologica − pagg. 85

Illustrazione dei fenomeni evolutivi, dei loro meccanismi sul piano biologico e fisico, delle loro ripercussioni nel mondo umano, sul pensiero filosofico e religioso. Un esame comparativo delle principali interpretazioni e posizioni concettuali.

A 6 − Il mimetismo nel mondo vivente − pagg. 19
I principi generali del mimetismo e le sue varie manifestazioni; esempi principali dal mondo degli insetti.

A 7 − Le correnti citoplasmatiche − pagg. 6
Breve descrizione del fenomeno, delle sua cause, della sua funzione.

A 8 − La riproduzione − pagg.41

Una rassegna delle principali modalità di riproduzione in piante ed animali, con accenno ai comportamenti sessuali, anche umani.


"Una breve rassegna dei fenomeni ottici che possono creare l’apparenza dei colori nel mondo naturale"

Molte piante, e soprattutto organi vegetali, sono capaci di movimenti anche rapidi, ma il meccanismo di base è diverso da quello presente negli animali: organi contrattili in questi ultimi, variazioni di turgore o di velocità d’accrescimento nelle piante.


“Un piccolo mondo, nato dall’incontro fra un parassita (spesso un insetto) e la reazione di difesa della pianta che l’ospita. La pianta di solito non vince la partita, ma se ne fa una ragione”.

A 12 − L’occhio umano e della maggioranza dei Vertebrati − pagg. 17
Anatomia e fisiologia dell’occhio e dei fenomeni nervosi e psicologici associati. L’occhio nelle varie fasi della filogenesi. Le illusioni ottiche. I difetti della visione.

A 13 − I meccanismi di formazione dell’arcobaleno − pagg. 11
Caratteristiche del fenomeno. Descrizione dei meccanismi ottici che provocano la formazione dell’arcobaleno e loro analisi quantitativa.

A 14 − L’ambiente naturale montano e la sua evoluzione − pagg. 49
Illustrazione dei meccanismi che portano alla formazione e trasformazione della montagna. Cenni di geografia fisica e petrografia. L’idrografia. I fossili. Le ere geologiche. Il suolo. Gli ambienti ed i microclimi in montagna.

A 15 − Noi e loro: tanti microrganismi − pagg. 14
Descrizione dei microrganismi più comuni negli ambienti terrestri e marini, nell’aria, negli alimenti.

A 16 − I Criptozoi (microrganismi del terreno) − pagg. 9
Elenco delle principali forme di esseri viventi nel terreno, animali e vegetali, di dimensioni inferiori ad 1 − 2 mm.

A 17 − Letargo e vita latente − pagg. 9
Le varie forme ed i meccanismi della vita sospesa in piante ed animali. Le forme resistenti, le spore, le cisti.

    
Gli esseri viventi comunicano spesso con segnali chimici, ma anche acustici ed ottici. Gli organi emettitori e recettori di suoni e luce sono assai diversificati nel mondo animale e svolgono funzioni altrettanto varie.

    
“Dal punto di vista ingegneristico, gli insetti hanno molte cose da insegnarci: metabolismo elevatissimo, respirazione diretta aria-cellule, meccanismi di scatto nei muscoli, rapporti di scala favorevoli …”

A 20 − L’hobby − pagg. 6
Descrizione antropologica e psicologica del mondo dell’hobby.

A 21 − Anche i pignoli,  nel loro piccolo, s’inca … − pagg 6
Elenco di imprecisioni e sviste diffuse nel linguaggio tecnico-scientifico.


Durante una gita, l’interesse sta nel “leggere” l’ambiente ed il territorio negli aspetti viventi e non viventi.

“Molte piante, in condizioni difficili, come un clima arido, riescono di solito a cavarsela, con una serie di adattamenti ingegnosi”.

Da quando gli animali hanno lasciato il mare per la terra ferma, molta strada l’evoluzione ha dovuto percorrere per adattarsi al nuovo ambiente. Ed ha trovato tantissime soluzioni diverse. Qualcuna è rimasta fino ad oggi: le specie che vediamo”.

“Buona parte delle forme viventi attuali è data da grandi società d’innumerevoli cellule, che si dividono i compiti con molta serietà. Ma lo schema di base si ritrova sempre, in ognuna di esse: la natura è conservatrice”.

“Lo sviluppo dell’embrione, la riproduzione vegetativa e la rigenerazione, in un confronto ad ampio raggio. L’organogenesi è un fenomeno che investe tutte le manifestazioni della vita”.

Si tratta di animali simili ad una grossa anguilla panciuta, che vivono nelle acque dolci nutrendosi di piante acquatiche, piccoli crostacei ed altri Invertebrati, e piccoli pesci. A prima vista sembrano pesci, adattati a vivere in ambienti soggetti a frequenti prosciugamenti, con qualche catteristica da Anfibi, ma loro rivendicano la loro unicità e si arrabbiano molto a sentirsi chiamare Pesci.
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SEZIONE  MICROSCOPIA  OTTICA (testi di base ed approfondimenti)

Appunti di microscopia (A. Monico) − pagg. 126  (in formato A5)

Una breve introduzione tecnica e molti suggerimenti pratici per chi inizia le osservazioni al microscopio. (Revisione e introduzione Dr. Giovanni Pietro Sini)

Problemi tecnici della microscopia ottica
Un manuale di base per l’approfondimento dei problemi meccanici ed ottici della microscopia e per la comprensione dei principi di funzionamento. Cenni sulle tecniche speciali. Indicazioni per la manutenzione ed i controlli tecnici. Revisione accresciuta e aggiornata dell'Ottobre 2020

Introduzione alla microscopia in radiazione polarizzata − pagg. 56

Principi dell’osservazione in polarizzazione; pregi e limiti; applicazioni in campo naturalistico.

Art. n° 1 − Concetti introduttivi alla microscopia ottica − pagg. 9
Principi di funzionamento; casi particolari. Proposte didattiche.

Art. n° 2 − Metodi d’illuminazione in microscopia − pagg. 19
Sguardo generale sui principi, sulle realizzazioni pratiche, sugli strumenti, su possibili applicazioni.

Art. n° 3 − Il campo illuminato del microscopio − pagg. 19
Problemi legati all’illuminazione del campo oggetto del microscopio. Il problema dei grandi campi: soluzioni pratiche. Esempi.

Art. n° 4 − L’utilità del “grande campo” in microscopia − pagg. 9

Definizione e misura del campo oggetto del microscopio. Vantaggi e difficoltà dell’aumento del campo.

Art. n° 5 − La resa fotometrica nel microscopio ottico − pagg. 17
Calcolo dell’illuminamento nell’immagine finale del microscopio; viene esaminato il problema nei possibili casi concreti: oggetti e strumenti.

Art. n° 6 − L’illuminazione sec. Köhler, made in China − pagg. 12
Sono richiamati i principi di base di questo metodo d’illuminazione; esempi di realizzazione pratica e loro limiti. Sono denunciati i casi di eccessiva semplificazione.

Art. n° 7 − La messa in opera del microscopio polarizzatore − pagg. 9
Le operazioni essenziali per il controllo e la messa a punto delle varie parti di un microscopio polarizzatore.

Art. n° 8 − L’osservazione in episcopia nel campo delle scienze naturali − pagg. 23
Sono descritti i vari schemi dell’illuminazione episcopica e vengono proposti alcuni esempi di applicazione nel campo delle scienze naturali, mostrando la semplicità della preparazione dei campioni.

Art. n° 9 − Parfocalità e parcentralità nello stereomicroscopio − pagg. 9

I problemi della centratura e della conservazione del fuoco nello stereomicroscopio. Esempi di soluzioni tecniche e possibilità d’intervento.

Art. n° 10 − Meccanismi di centratura nel sistema illuminante − pagg. 17
I principi di base. Esempi e realizzazioni pratiche presso vari costruttori. Gli interventi possibili nei vari casi.

Art. n° 11 − Controllo dei residui di aberrazioni con reticoli − pagg. 20

I metodi più semplici per il controllo pratico dello stato di correzione dell’obbiettivo del microscopio. Lo “star test” ed i reticoli.

Art. n° 12 − La fotografia con lo stereomicroscopio − pagg. 7
Proposta di semplici tecniche per la fotografia a basso ingrandimento.

Art. n° 13 − Fotomicrografia al microscopio con fotocamere digitali − pagg. 6
Problemi ottici. La scelta della focale dell’obbiettivo fotografico. Le vignettature. Un oculare auto-costruito a pupilla alta per obbiettivi fotografici zoom.

Art. n° 14 − Artefatti e misfatti − pagg. 21

Immagini non reali che si osservano al microscopio, legate a difetti occasionali, a fenomeni fisici, alle tecniche speciali, ad alterazioni del sistema ottico, all’occhio dell’osservatore.

Art. n° 15 − La focalizzazione nel microscopio ottico − pagg. 13

I problemi della corretta focalizzazione del microscopio ottico normale e stereoscopico, nell’osservazione e nella fotografia. Esempi pratici.

Art. n° 16 − Il problema delle indicatrici come introduzione alla petrografia ed alla conoscopia − pagg. 24

La birifrazione. Il significato delle “indicatrici”, dei colori d’interferenza, della “serie di Newton”.

Art. n° 17 − Microscopia interferenziale − pagg. 61

Rassegna delle tecniche possibili, delle realizzazioni pratiche, dei vantaggi e svantaggi delle varie soluzioni.

Art. n° 18 − Come controllare ed intervenire sull’obbiettivo − pagg. 57

Possibili tecniche per il controllo del funzionamento dell’obbiettivo del microscopio. Indicazione della strumentazione minima necessaria. Descrizione dei possibili interventi nel caso di valutazioni e riparazioni.

Art. n° 19 − La compensazione dell’astigmatismo e della coma − pagg. 14
Esaminando diversi obbiettivi ed oculari, si propongono alcuni accorgimenti per ottimizzare l’accoppiamento in vista della riduzione dell’astigmatismo e della coma.

Art. n° 20 − L’allineamento del sistema ottico del microscopio – pagg. 20

Principi teorici, strumenti essenziali e tecniche per l’allineamento di microscopi normali e stereoscopici.

Art. n° 21 − Lo star test - consigli pratici − pagg. 19
Come realizzare, applicare ed interpretare lo star test. Le possibili applicazioni nel controllo delle aberrazioni e dei difetti costruttivi dell’obbiettivo.

Art. n° 22 − Oculari  &  oculari: quali sono quelli giusti? − pagg. 9
Studio comparativo di varie categorie di oculari. Criteri di scelta. Metodi di controllo.

Art. n° 23 − L’oculare di centramento − pagg. 8

Come costruire un oculare di centramento. Suoi limiti e possibilità di applicazione nell’allineamento del microscopio ottico.

Art. n° 24 − La microscopia ottica dall’osservazione alla misura − pagg. 49
Varie tecniche di misura sono applicabili al microscopio ottico tramite opportuni accessori. Varie grandezze sono misurabili. Esempi ed applicazioni.

Art. n° 25 − La formazione dell’alone nel contrasto di fase − pagg. 14
Una spiegazione intuitiva dell’alone che circonda ogni oggetto osservato in contrasto di fase.

Art. n° 26 − Tecniche per la ricerca e l’identificazione dell’amianto al microscopio  − pagg. 20
Esame comparativo delle varie tecniche per l’identificazione dell’amianto in generale e delle varie specie mineralogiche. Descrizione dei vantaggi e svantaggi di ogni tecnica e della strumentazione necessaria.

Art. n° 27 − Come allineare un microscopio in dieci secondi (o magari di più) −  pagg. 5
Proposta di una semplice tecnica di allineamento che evita la necessità dell’auto-collmatore.

Art. n° 28 − La notazione di obbiettivi ed oculari di vecchia fabbricazione − pagg. 5
Alcune tabelle per l’identificazione di obbiettivi ed oculari antichi e delle loro caratteristiche.

Art. n° 29 − Breve storia della microscopia ottica − pagg. 5


Art. n° 30 − Elenco di costruttori di microscopi ottici − pagg. 19

Circa 250 brevi schede storiche dei principali costruttori di microscopi.

Art. n° 31 − Il metodo delle catadiottriche in microscopia ed in ottica − pagg. 8
La formazione e le applicazioni delle catadiottriche in microscopia.

Art. n° 32 − Così ho spiegato a mia zia cos’è “il Köhler” − pagg. 26

I principi dell’illuminazione del microscopio diascopico. Esempi di realizzazione. Dimostrazione dello schema con semplici dispositivi didattici.

Art. n° 33 − Sguardo d’assieme sulle tecniche di contrasto in microscopia − pagg. 32

Descrizione delle principali tecniche finora introdotte in microscopia per aumentare il contrasto delle immagini. Principi, realizzazioni e confronti.

Art. n° 34 − Gli obbiettivi deboli − pagg. 25
Esame critico di obbiettivi deboli per la realizzazione di fotografie a basso ingrandimento, in confronto con metodi fotografici classici e con lo stereomicroscopio.

Art. n° 35 − Confronti fra le varie tecniche d’osservazione in microscopia − pagg. 45

Serie di fotografie di molti oggetti in campo naturalistico, ognuno osservato con differenti tecniche speciali a pari ingrandimento.

Art. n° 36 − Il collimatore semplice in microscopia − pagg. 10
Un semplice strumento auto-costruito che può essere utile in molti casi di allineamento del microscopio biologico o stereoscopico.

Art. n° 37 − L’allineamento dei tubi bioculari − pagg16

Alcune regole generali per l’allineamento dei tubi bioculari, valide per la maggioranza degli innumerevoli modelli in commercio, senza l’uso di strumentazione speciale.

Art. n° 38 − Gli obbiettivi “all’infinito” e la loro (in)compatibilità cogli altri − pagg. 13
Confronto fra le due principali categorie di obbiettivi da microscopio e loro compatibilità con vari tipi di stativo.

Art. n° 39 − Gli obbiettivi Zeiss Jena della serie 250 CF − pagg. 27

Esame di una serie di obbiettivi prodotti a Jena prima del 1990, di ottime prestazioni ma fuori commercio da molti anni.

Art. n° 40 − Gli adesivi nei sistemi ottici − pagg. 17

La natura chimica e le proprietà fisiche degli adesivi usati in ottica. Esame delle loro alterazioni e dei possibili rimedi.

Art. n° 41 − Il metodo della “fessura decentrata” nel controllo degli obbiettivi − pagg. 9
Una semplice tecnica per il controllo degli obbiettivi e delle loro alterazioni.


Art. n° 42 − Microscopia non convenziomale - pagg. 35
Questo testo assai riassuntivo intende esporre ai micrografi “convenzionali” i principi di funzionamento delle più note fra le nuove tecniche di acquisizione di immagini, che definiremo globalmente “non convenzionali”.

Art. n° 43 − Cenni di tecnica microscopica applicata agli organismi e tessuti vegetali − pagg. 37
Tecniche di preparazione dei campioni vegetali per l’osservazione al microscopio. Esame delle tecniche più adatte ai vari gruppi vegetali ed alle varie strutture citologiche.

Confronto fra i vari metodi di osservazione del piano focale superiore dell’obbiettivo del microscopio, il loro significato, le loro applicazioni.

Approfondimento su sistemi elementari di ottica geometrica, il “Telan”, i sistemi afocali e telecentrici, e le loro applicazioni in microscopia.

Qualche consiglio per il recupero di un obbiettivo con la lente frontale staccata, altrimenti inutilizzabile.

La misura dell’apertura di un obbiettivo da microscopio può essere necessaria nel caso di obbiettivi di vecchia fabbricazione, che mancano di questa indicazione, o nel caso si voglia verificare il valore reale, spesso diverso dal valore nominale.
Qualche soluzione semplice al problema è possibile.

Anche i microscopi, come i francobolli e le conchiglie, si possono classificare. E, naturalmente, i criteri da adottare sono più d’uno. È comunque utile chiarirsi un po’ le idee.

La centratura di un obbiettivo da microscopio si fa classicamente con colpetti su una punta sottile infilata nei “fori di centratura”, quando sono presenti. Se questi non sono raggiungibili, può essere utile qualche prudente martellata sull’intero obbiettivo. Provare per credere.

Servono pochi presupposti teorici e semplici mezzi, ma molta pazienza e molta esperienza per pulire le lenti.
Le cause ed i casi possibili sono tanti, e non sempre risolvibili.

“I rapporti fra lente e montatura metallica non sono sempre facili. I problemi di centratura e di stabilità si possono risolvere in modi molto diversi.”

Si dice sempre che il “cuore” del microscopio è l’obbiettivo, magari accompagnato dall’oculare e da qualche altro elemento. Ma i vetrini non hanno il loro posto?

Qualche pignoleria può essere utile per mettersi d’accordo sui termini usati in microscopia”

Si tratta di poliedri fabbricati con vetri ottici di caratteristiche varie e ben controllate, limitati da facce generalmente piane. Il termine “piano” va inteso qui con tolleranze molto strette: deviazioni dal piano ideale entro frazioni di micron, in relazione all’uso specifico. Le facce esposte all’aria possono essere ricoperte da un “trattamento” anti-riflettente.
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SEZIONE  OTTICA  SPERIMENTALE  e  DIDATTICA
Esempi di osservazioni di fenomeni ottici tramite modellini realizzati con materiali poveri.

O 1 − La rifrazione − pagg. 7

O 2 − I prismi ottici − pagg. 10
O 3 − Le lenti sferiche − pagg. 10
O 4 − Lo spettro ottico − pagg. 14
O 5 − Le aberrazioni delle lenti − pagg. 7
O 6 − Gli specchi − pagg. 6
O 7 − Le fibre ottiche − pagg. 6
O 8 − La diffrazione − pagg. 9
O 9 − L’interferenza − pagg. 13
O 10 − La polarizzazione della luce − pagg. 19
O 11 − La fluorescenza e le sue applicazioni − pagg. 11
O 12 − L’occhio − pagg. 7
O 13 − L’arcobaleno − pagg. 6



ELENCO DELLE SCHEDE TECNICHE DIVISE PER ARGOMENTO

OGGETTO

SCHEDA

PAGINA

FIGURE

----------------------- OBBIETTIVI -----------------------

Obbiettivo COC 60/0,85

1

1-4

1-8

Obbiettivo ZEISS Planapo 25/0,6 160/0,17

2

5-20

9-49

Obbiettivo LEICA Planapo 25/0,65

3

21

-

Obb. ZEISS Jena GF Planapo 63/0,9 160/0,17 Korr.

4

22-25

47-52

Obbiettivo ZEISS Ober. 63/0,9

5

26

-

Obbiettivo LEITZ Fl 50× /0,85 (/0)

11

57-60

100-110

Obb. ZEISS Jena Apo 40/0,95 160/0,17 Corr. Lo = 34

12

61-63

111-116

Obb. NIKON Planapo 40/0,95 160/0,110,23 Corr.

13

64-67

117-126

Obbiettivo TURI Pl 60/0,85 160/0,17 (4 pz.)

14

68-72

127-132

Obb. ZEISS Ober. Planapo 40/1,0 Oel Iris. Ph3

16

78-82

140-149

Obbiettivo REICHERT Epi 140/1,30 corto

17

83-86

150-158

Obbiettivo LEITZ Fl HI 95/1,11,32 Iris

21

146-152

300-318

Obbiettivo ZEISS Ober. 63/1,4

22

153-158

319-331

Obbiettivo TURI 40/0,65 160/0,17 acrom.

25

170-175

358-370

Obbiettivo TURI PL 60/0,85 160/0,17

26

176-179

371-380

Obbiettivo ZEISS Jena Planachr. 40/0,65

27

180-183

381-391

Obbiettivo LOMO Apo 70/1,23

28

184-190

392-411

Obbiettivo ZEISS Jena 10/0,30

29

191-195

412-419

Obbiettivo anonimo PC 40/0,65-160/0 (?) per XJZ 6

32

231-233

496-501

Obbiettivo ZEISS Epi 100/1,30

34

244-246

526-528

Obbiettivi TURI PlanAPO (serie)

36

257-258

551-553

Obbiettivo ZEISS Ober. Neofluar 100/1,30 Ph3

37

259-262

554-563

Obbiettivo ZEISS Jena HI 90/1,25 Iris

38

263-264

564-567

Obbiettivi LEITZ Epi HF /0 (campo chiaro)

42

299-304

661-667

Obbiettivo LEITZ Epi DF /0 (campo scuro)

43

305-311

668-683

Obbiettivo JEA 60/0,85

44

312-313

684-686

Obbiettivi ZEISS Epiplan (serie)

51

343-345

750-752

Obbiettivo LEITZ Pl Apo 25/0,65 – 170/0,17

53

361-365

793-808

Obbiettivo LEITZ HI 100/1,3

60

437-439

1025-1029

Obbiettivo LEITZ FL 63/0,85

62

496-500

1181-1192

Obbiettivo LOMO Plan Apo 40/0,65 – 160/0,17

63

501-507

1193-1214

Obbiettivo OLYMPUS Plan 2/0,05

64

508-509

1215-1218

Obbiettivi OLYMPUS epi M Plan /0 (serie)

65

510-513

1219-1226

Obbiettivo LEITZ NPL 40/0,70

67

531-533

1269-1274

Obbiettivo ZEISS Jena Apo HI 100/1,32 Iris

70

551-554

1322-1336

Obbiettivo ZEISS W. Plan Neofluar 63/0,90 corr.

71

555-560

1337-1348

Obb. ZEISS Jena GF Planapo HI 100/1,32-160/0,17 Iris

72

561-565

1349-1357

Obbiettivi WILD Pol (serie)

73

566-574

1358-1380

Obbiettivi forti antichi (serie)

75

589-605

1416-1453

Obbiettivi deboli ZEISS Jena Planapo

76

606-618

1454-1476

Obbiettivo Olympus

78

626-629

1491-1496

Obbiettivi PlanApo TURI

82

681-690

1644-1653

Obbiettivo Leitz Ultropak 22

83

691−695

1654−1668

Obbiettivo Zeiss Winkel acrom. 40/0,65

84

696−699

1669−1681

Obbiettivo Zeiss Jena  HI 90/1,30 (Lo = 32)

85

700−703

1682−1692

Obbiettivo Leica 100/1,25−/0,17

86

704−708

1693−1703

Obbiettivo HI Leica C Plan 100−

87

709−713

1704−1717

Obbiettivo Zeiss Jena Apo 20/0,65

89

717−721

1727−1735

Obbiettivo Leitz Pl Apo 160×/1,4 ∞/0

90

722−726

1736−1749

Obbiettivo Lomo apo 20/0,65

91

727−732

1750−1761

Obbiettivo Leitz EF 100 HI 100 Iris

92

733−739

1762−1776

Obbiettivo Zeiss W. PlanApo 40/1,0 160/- con iride

94

746-749

1790-1800

Obbiettivo Wild Pl. Fluotar 40/0,65

96

758 -762

1826-1841

Obbiettivi Wild Fluotar HI

102

814 -818

1996-2008

                          Obbiettivo Turi Planapo 100/1,40
107 880-886 2178-2192
                      Obbiettivi per copri-oggetto anomalo
109 900-912 2228-2244
                      Obbiettivi Planari Leitz anni 1950
110 913-924 2245-2270
                               Serie obbiettivi Leitz P
111 925 - 934 2271-2296
                               Serie obbiettivi Leitz P
112 935 - 939 2297-2306
117
985–992
2435–2493
118
993–997
2500–2509
119
998–1001
2510–2516
120
1002–1007
2517–2529
                       Obbiettivo Wild Fluotar HI 50/1,0
121 1008-1013 2530-2542
Obbiettivo Zeiss Epiplan 100/1,25  DIC
125 1047-1051 2745-2760
127 1072-1079 2829-2844
130 1107-1109 2924-2929
Obbietivi acromatici MEOPTA 135 1164-1170 3087-3101
136
1171-1174
3102-3113
137
1175-1181
3114-3136
138
1182-1187
3137-3157
141
1201-1207
3182-3196
145
1240-1242
3283-3293
148
1260-1263
3355-3371
  
157
1332-1334
3564-3573

-------------------------------------------- TUBI --------------------------------------------

Tubo Episcopico OLYMPUS EHS

10

52-56

95-99

Tubo trioculare NIKON

15

73-77

133-139

Tubo trioculare B&L

47

326-329

711-717

Tubo bioculare WILD

48

330-334

718-732

Tubo trioculare NIKON

49

335-338

733-740

Tubo bioculare ZEISS Jena, 1,6 ×

50

339-342

741-749

Tubo bioculare NIKON

55

372-374

825-833

Tubo intermedio zoom ZEISS Jena

68

534-540

1275-1293

Tubo intermedio Pol ZEISS Jena

77

619-625

1477-1490

Tubo bioculare Reichert

79

630-635

1497-1507

Tubo bioculare Reichert per Polyvar

93

740-744

1777-1789

Tubo bioculare WILD per M10

98

766-771

1849-1866

114
948 - 954
2326 - 2346
143
1217-1223
3223-3242
   
156
1327-1331
3550-3563
  
158
1335-1337
3574-3584

-------- STATIVI MONOOBBIETTIVO (Biologici, episcopici, ecc.) --------

Microscopio Biologico TURI 2000B (HB6) Plan

6

27-32

53-59

Microscopio LEITZ Laborlux 11 Fluor

7

33-39

60-72

Microscopio Pol LOMO monocul.

8

40-44

73-79

Microscopio Pol MEOPTA monocul.

9

45-51

80-94

Microscopio metallogr. invertito REICHERT MeF1

18

87-112

159-230

Microscopio universale REICHERT Zetopan

19

113-139

231-287

LOMO MБИ-4 (allineamento)

30

196-202

420-432

Stativo LEITZ Ortholux episcopico

31

203-230

433-495

Microscopio Anonimo XJZ 6

33

234-243

502-525

Stativo diritto COOKE, T. & S.

40

271-277

587-599

Stativo LEITZ Ergolux epi

41

278-298

600-660

Biologico trioculare anonimo

46

319-325

696-710

Stativo monoculare a tubo diritto WINKEL ~ 1890

52

346-360

753-792

Stativo Bioculare BAUSH & LOMB

54

366-371

809-824

Polarizzatore bioculare ZEISS W. Standard Pol

56

375-396

834-906

Polarizzatore monoculare WILD M 21 Pol

58

404-419

926-969

Biologico bioculare LEITZ SM

59

420-436

970-1024

Episcopico REICHERT Polyvar Met

61

440-495

1030-1180

Stativo GALILEO BC II

66

515-530

1227-1268

Stativo bioculare MEOPTA

81

649-680

1549-1643

Stativo monoculare diritto KORISTKA

95

750-757

1801-1822

Microscopio a proiezione Projectina

99

772-782

1867-1907

Microscopio monoculare diritto Zeiss IIa

103

819-847

2009-2092

Microscopio bioculare a contrasto di fase Wild M 10

104

848-868

2093-2156

116
964–984
2374–2434
                                 Microscopio semplice russo
123 1022-1030 2666-2693
124 1031-1046 2694-2744
126 1052-1071 2761-2828
128 1080-1090 2845-2909
129 1100-1106 2910-2932
131
1110–1128
2930–2975
108 887-899 2193-2297
115 955 - 963 2347 - 2373
142
1208-1216
3197-3222
144
1224-1239
3243-3282
147
1248-1259
3310-3354
151
1276-1295
3411-3462
152
1296-1308
3463-3495
153
1309-1315
3496-3515
154
1316-1321
3516-3534
155
1322-1326
3535-3549
  
159
1338-1344
3585-3606
  
160
1346-1350
3607-3625
----------------------------- MECCANISMI DI MESSA A FUOCO -----------------------------
20
140-145
288-299
24
166-169
351-357
39
256-270
568-586
108
887-899
2193-2227
115
955-963
2347-2373
142
1208-1216
3197-3222
144
1224-1239
3243-3282
146
1243-1247
2394-3309
149
1263-1269
3372-3393
150
1270-1275
3394-3410

----------------------------- COMPONENTI VARI -----------------------------

Diaframmi ad iride vari

23

159-165

332-350

Epicondensatore ZEISS II B

35

247-256

529-550

Oculare Zeiss W. CPl 10×/18

88

714-716

1718-1726

Epicondensatore Leitz per Metallux

105

869-874

2157-2170

                      Oculare micrometrico Zeiss 2  (1890)
106 875-879 2171-2177
                          Condensatore di Berek (Leitz)
113 940 - 947 2307 - 2325
139
1188-1192
3158- 3162
140
1193-1200
3170 -3181
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