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Storia della Scrittura G. Carboni, Luglio 2005, aggiornato Agosto 2011 Una delle conquiste più importanti dell'umanità è stata senza dubbio quella della scrittura, ma la gente ignora quanto lungo e complesso sia stato questo percorso. A scuola non si spiega come sia nata la scrittura, ma la si presenta come un dato di fatto, come qualcosa che è così e basta. In questo modo però si perde l'occasione di descrivere una storia affascinante che avrebbe la capacità di incantare i bambini e di accrescere il loro desiderio di imparare questa antica e raffinata tecnica di espressione e di comunicazione. Non solo i bambini, ma anche tanti adulti hanno preso la scrittura come qualcosa di già fatto e non si sono mai interrogati su quel complesso processo che ha portato alla sua comparsa. Se siete interessati a sapere qualcosa di più sulla nascita della scrittura, seguitemi nei prossimi paragrafi, dove andremo indietro nel tempo per migliaia di anni e faremo anche qualche esperimento sulla scrittura. La nascita della scrittura è un processo complesso, ma di grande interesse e sono convinto che alla fine di questo articolo, cercherete di approfondire l'argomento. Nei tempi antichi, nessuno sapeva di dovere inventare la scrittura e la sua invenzione è stata frutto di un progredire continuo, in un processo che è durato migliaia di anni, arricchendosi progressivamente di conquiste. L'invenzione della scrittura è avvenuta in modo indipendente in diverse parti del mondo ed ha seguito le stesse tappe fondamentali. All'inizio, per indicare qualcosa è stata usata la sua figura o un segno convenzionale. Poi si è passati ad una scrittura fonetica basata sul meccanismo dei rebus, quindi a una scrittura sillabica e solo alla fine si è arrivati alla scrittura alfabetica. Fin dal paleolitico superiore 30-40.000 anni fa, l'uomo ha cominciato a tracciare graffiti e pitture su rocce e pareti di caverne. Più o meno allo stesso periodo risalgono i più antichi frammenti di ossa e di ciottoli con tacche che sono stati rinvenuti. Purtroppo non sappiamo con sicurezza a cosa servissero i segni ripetuti, nè le belle immagini di animali dipinte nelle grotte. Probabilmente i dipinti di animali erano legati a riti magici per favorire la caccia, mentre sembra che le tacche incise avessero lo scopo di contare qualcosa, come per esempio i giorni che passano, i mesi lunari, gli animali catturati. Non c'è un'origine unica della scrittura, ma è nata indipendentemente in diverse parti del mondo. Fra gli studiosi c'è tuttavia un diffuso accordo nel considerare i sumeri e gli egizi i primi popoli capaci di scrivere e questo avvenne a partire da circa il 3500-3300 aC. Non si sa con sicurezza quale di questi due popoli l'abbia inventata per primo, anche se pare che la scrittura egiziana abbia subito influenze sumere e non viceversa. Si trattava di popolazioni che avevano acquisito l'agricoltura già da qualche millennio e che sentivano la necessità di un sistema di notazione dei prodotti agricoli. In genere, i sovrani imponevano ai sudditi delle tasse sotto forma di prodotti agricoli. Essi usavano queste risorse per pagare la costruzione dei palazzi e templi, per mantenere l'esercito, i funzionari e la corte, etc. Anche negli scambi commerciali si sentiva la necessità di poter annotare le merci. La stessa cosa valeva per le offerte che venivano portate ai templi. L'invenzione della scrittura ha seguito da vicino molte altre innovazioni tipiche del neolitico, quali la costruzione di città, l'uso del bronzo, l'invenzione della ruota, del tornio del vasaio e del telaio per tessere. Questo era un periodo in cui l'agricoltura e l'allevamento si erano già affermate e diventava sempre più necessario poter indicare prodotti e persone in documenti contabili e in transazioni commerciali. Ma facciamo qualche passo indietro. In Siria a partire da circa 10.000 anni fa, venivano usati dei gettoni d'argilla di forma diversa per indicare dei prodotti agricoli. Per esempio, un gettone di forma di una grossa moneta con incisa una croce indicava una pecora, uno di forma conica indicava una misura di grano, uno ovoidale indicava un'anfora d'olio, etc. Per distinguere fra pecore, montoni ed agnelli, si incidevano sul gettone dei segni diversi. Per indicare 20 pecore, erano necessari 20 gettoni. Questo sistema continuò ad essere usato per diversi millenni. Nel 3500 aC, gli amministratori dei magazzini del palazzo del sovrano per non disperdere i gettoni cominciarono ad inserirli in una palla cava di argilla (bulla) sulla quale in seguito si cominciò a disegnare i gettoni che conteneva. Dopo circa 300 anni, i gettoni vennero soppressi e le palle cave vennero sostituite da una tavoletta piana d'argilla sulla quale venivano incise le forme dei gettoni. Le tavolette erano più piccole e comode da usare delle pesanti palle di creta. Quindi, tutti i precedenti oggetti tridimensionali vennero sostituiti da tavolette bidimensionali, molto più pratiche da maneggiare e da archiviare.
Se però si dovevano indicare 43 anfore, bisognava incidere 43 disegni di anfora. Qualcuno pensò di semplificare le cose indicando prima il numero e poi l'oggetto contato. In pratica, si cominciò ad indicare le unità con tratti verticali tracciati con la punta di uno stilo e le decine con impronte circolari ottenute premendo il fondo dello stilo sulla tavoletta. Dopo questi numeri seguiva la figura di ciò che era stato contato. In questo modo, per indicare 43 anfore non c'era più bisogno di disegnare altrettante anfore, ma si indicava: OOOOIII e la figura di un'anfora. Questo sistema era molto più semplice da usare di quello precedente. Inoltre, i segni che indicavano i numeri e quelli che indicavano i beni si separarono in due differenti sistemi di segni: il sistema contabile e la scrittura vera e propria. Se era relativamente facile indicare prodotti agricoli con un disegno (pittogramma) o con un simbolo convenzionale (ideogramma), più difficile era scrivere il nome di una persona. Per risolvere questo problema, qualcuno pensò di utilizzare delle parole corte, mono o bisillabiche, e di unirle come facciamo con i rebus. Quindi, intorno al 3000 aC, vennero introdotti altri segni che non venivano tanto usati per rappresentare un oggetto, quanto piuttosto per il suono che evocavano (fonogrammi). Per esempio, in sumero la testa si diceva "lu" e la bocca "ka". Leggendo in successione come fonogrammi il disegno della testa e quello della bocca, si può ricavare il nome di "Luca". Con questa importante innovazione si poterono indicare anche i nomi delle persone che erano coinvolte nella transazione e non solo le merci. Si poterono anche scrivere parole astratte. Dovettero però passare diversi secoli prima che a qualcuno venisse in mente di usare la scrittura per scopi diversi da quelli contabili. Una delle più antiche scritte funerarie sumere risale al 2700/2600 aC e indica il nome e il titolo del defunto. Nel 2400 aC, un sovrano sumero descrisse le proprie gesta in un testo abbastanza lungo. Nel 2.000 aC, la scrittura era usata per testi legali, di letteratura, scolastici, etc. La scrittura sumera era dunque un sistema misto che usava simboli convenzionali alcuni dei quali rappresentavano oggetti ed altri rappresentavano suoni. La scrittura cuneiforme è così chiamata perché è composta da segni che hanno l'aspetto di piccoli cunei. Però, all'inizio la scrittura cuneiforme non era affatto composta da cunei e sulle tavolette d'argilla si incideva la figura degli oggetti da rappresentare e gli eventuali segni numerici. Generalmente gli animali di allevamento e i prodotti agricoli erano rappresentati da segni convenzionali, mentre per gli altri oggetti e per gli animali selvatici venivano impiegati disegni che ne rappresentavano le caratteristiche distintive. Purtroppo, incidere l'argilla con una punta provocava slabbramenti e il distacco di frammenti d'argilla. Questo rendeva necessarie continue operazioni di ripulitura dei segni mentre venivano incisi sulle tavolette. Per evitare questo inconveniente, si passò ad imprimere dei tratti rettilinei per mezzo di uno stilo. Però, in questo modo i disegni vennero alterati. Le curve furono sostituite da tratti rettilinei e di conseguenza le figure persero il loro realismo. Nel corso dei secoli, i simboli usati dai popoli della Mesopotamia subirono un processo di schematizzazione. Alla fine le figure erano diventate irriconoscibili. Divennero quindi dei simboli astratti il cui significato non era più legato alla figura originale che ora non era più possibile riconoscere (figura 3). Come ho detto, questa scrittura, nata per scopi amministrativi, venne arricchita di simboli aventi valore fonetico i quali permettevano di comporre parole che non era possibile rappresentare con una figura, come i nomi propri ed i concetti astratti. Venne arricchita inoltre di figure che rappresentavano oggetti naturali, azioni, etc. La scrittura che si originò era mista, conteneva cioè pittogrammi e fonogrammi, oltre che segni numerici.
La scrittura cuneiforme si diffuse in buona parte del Medio Oriente antico e venne usata da molti popoli diversi quali i sumeri, gli accadi, i babilonesi e gli assiri. La maggior parte di questi popoli parlava lingue semitiche, ma il sistema cuneiforme venne usato anche da popoli che parlavano lingue indoeuropee, come gli ittiti. Essa veniva usata anche dagli egizi per comunicare con i principi delle coste orientali del Mediterraneo. La scrittura cuneiforme durò millenni e venne soppiantata dalla scrittura alfabetica, molto più facile da imparare e da usare. Tuttavia, la scrittura cuneiforme non scomparve appena la scrittura alfabetica divenne disponibile, ma resistette molti secoli perché gli scribi la consideravano superiore nell'esprimere le sfumature del pensiero e della lingua. L'origine della scrittura geroglifica fu pressoché contemporanea a quella cuneiforme. Non si sviluppò nella struttura cuneiforme, ma mantenne una rappresentazione pittorica dei simboli. Questo fu probabilmente dovuto al fatto che gli egizi non usavano argilla come supporto per scrivere, ma papiro, legno e pareti di roccia levigata come quelle dei templi. Durante la sua evoluzione, la scrittura geroglifica subì qualche influenza da parte sumerica, ma si sviluppò in un modo del tutto originale. I suoi simboli erano tratti da oggetti dell'universo egizio. A differenza della scrittura sumerica che per lungo tempo venne impiegata soltanto in documenti contabili, quella egizia venne usata molto presto per scrivere, quindi gli egizi cominciarono a usare la scrittura vera e propria molto prima dei sumeri. Così come accadde per i sumeri, anche gli egizi usavano segni che indicavano oggetti (pittogrammi) ed altri che rappresentavano suoni (fonogrammi). La lingua egiziana non era propriamente semitica, ma nella scrittura gli egizi usavano indicare prevalentemente le consonanti. A seconda del numero di consonanti che indicavano, i fonogrammi sono stati distinti in quadriletteri, triletteri, biletteri e monoletteri. In virtù dell'ampio ricorso a questi fonogrammi, la scrittura geroglifica era in gran parte fonetica. I fonogrammi composti da una sola lettera sono stati più tardi chiamati "segni alfabetici". Gli egizi disponevano fin dall'inizio delle lettere dell'alfabeto e usavano correntemente questi caratteri insieme agli altri. Ovviamente, queste lettere erano diverse dalle nostre. Essi avrebbero potuto impiegare subito una scrittura puramente alfabetica, ma non lo fecero perché preferirono sempre usare il ricco repertorio di geroglifici di cui disponevano. Impiegando fonogrammi, pittogrammi e determinativi, la scrittura geroglifica era quindi anch'essa una scrittura mista.
Le scritture Lineare A e Lineare B Nella prima metà del II millennio aC, i Minoici di Creta utilizzarono una scrittura non ancora decifrata: il Lineare A, di chiara derivazione egizia. Quando i Micenei conquistarono Creta, adattarono il Lineare A per scrivere nella loro lingua, il greco antico. Questa scrittura, chiamata Lineare B soppiantò la precedente. Entrambe queste scritture venivano scritte su tavolette d'argilla, ma non erano di tipo cuneiforme. Usavano caratteri sillabici e non avevano niente a che vedere con le scritture alfabetiche. La Lineare B scomparve in seguito alla distruzione dei palazzi micenei che avvenne nei secoli XIII e XII aC. In quel periodo, le grandi civiltà dell’età del bronzo nell’Egeo e nel Vicino Oriente crollarono improvvisamente. Seguirono secoli di gravi difficoltà e la popolazione di quelle regioni calò drasticamente. La Grecia ritrovò l'uso della scrittura solo 4 secoli dopo, con l'arrivo dell'alfabeto fenicio. Nel Medio Oriente, sono state trovate testimonianze diffuse di tentativi di scrittura più semplice di quelle cuneiforme e geroglifica. Nel XIV secolo aC, a Ugarit, una città sulla costa siriana settentrionale, venne sviluppato un alfabeto cuneiforme. La scrittura alfabetica ugaritica venne usata fino alla distruzione della città, avvenuta nel 1180 aC. Un altro alfabeto cuneiforme venne usato nel 500 aC nella regione dell'attuale Iran per scrivere in persiano antico.
Immaginate ora di essere dei minatori che intorno al XIX secolo aC lavoravano per gli egizi in miniere di turchese. Vedete spesso dei geroglifici e sapete che sono una scrittura, ma non li sapete leggere, inoltre voi parlate una lingua semitica, diversa da quella degli egizi. Volete tracciare delle iscrizioni votive agli dèi perché vi proteggano nel vostro lavoro pericoloso, ma non sapete come fare. Osservando i geroglifici, vi viene l'idea di usare alcuni di questi simboli per indicare dei suoni. Per ricordarli meglio, ogni figura indicherà il primo suono del suo nome (acrofonia). Per esempio la testa del bue o del toro (in semitico 'alpu) per indicare la A (il muso è orientato verso l'alto e le corna verso il basso), la pianta della casa (in semitico: betu) per indicare la b, il palmo della mano (kappu) per indicare la k, l'acqua (mayyuma) per indicare la m e via di seguito (figura 7). In questo modo, avete ottenuto un sistema di scrittura composto da soli 22 segni. In virtù della sua grande semplicità, questa scrittura può essere imparata da chiunque e non richiede anni di scuola come per imparare le complesse scritture cuneiforme e geroglifica. I segni usati da questa scrittura furono chiamati lettere. L'insieme delle lettere fu chiamato alfabeto e le scritture che usano segni di questo tipo (acrofonici) vennero definite alfabetiche. Questa scrittura venne impiegata anche da operai impegnati nella costruzione di palazzi e templi, da mercenari al soldo di un faraone, e da mercanti. Le iscrizioni di Wadi-el-Hol che rappresentano alcune fra le prime testimonianze di scrittura alfabetica dalla quale deriverà quella fenicia furono tracciate nel XIX secolo aC su di una parete rocciosa lungo una strada militare e commerciale che andava da Abydos a Tebe, nella Valle dei Re. Questa scrittura, chiamata dagli archeologi proto-sinaitica perché le sue prime testimonianze sono state trovate nella penisola del Sinai in miniere di rame e turchese, venne impiegata per secoli da gente di basso rango per tracciare brevi iscrizioni. Piano piano questa scrittura, conosciuta anche come Proto-Cananea, si diffuse e venne poi usata correntemente dai fenici. Osservando le figure 6 e 7, potete notare come molti segni di quell'antica scrittura siano simili a quelli che usiamo oggi. Infatti, il nostro alfabeto deriva proprio da quello proto-sinaitico. Nel corso dei secoli, queste lettere sono state modificate e ne sono state aggiunte altre. Possiamo ben dire che ogni lettera del nostro alfabeto ha una propria storia.
Le scritture cuneiforme e geroglifica erano formate da molte centinaia di simboli ed erano quindi scritture complesse da imparare e difficili anche da usare. Esse erano riservate ad una casta di specialisti, gli scribi. Dato il suo numero limitato di segni, la scrittura alfabetica è invece molto semplice e può essere facilmente imparata ed usata da tutti. A differenza delle scritture cuneiformi che dovevano essere incise su tavolette d'argilla, le lettere dell'alfabeto proto-sinaitico e successivamente quelle dell'alfabeto fenicio potevano essere scritte con inchiostro su papiri, cocci e legno. La scrittura alfabetica si adattava dunque molto bene alle necessità dei fenici, un popolo di commercianti e navigatori, mettendo a loro disposizione una scrittura semplice da imparare e rapida da usare.
Tra i primi popoli a ricevere l'alfabeto fenicio furono i greci, infatti greci e fenici erano geograficamente vicini e commerciavano attivamente fra di loro, oltre che con le altre popolazioni del Mediterraneo. I greci riconoscevano apertamente la derivazione fenicia del loro alfabeto e chiamavano i suoi segni Phoinikeia Grammata, lettere fenicie. Le prime testimonianze della scrittura fenicia risalgono al XII e all' XI secolo aC, ma la sua trasmissione ai greci sembra risalire all'VIII secolo aC. La lingua fenicia era semitica e l'alfabeto fenicio rappresentava soltanto consonanti. In una lingua semitica, l'uso delle sole consonanti è quasi sufficiente per interpretare correttamente un testo. Durante la lettura, il contesto aiuta a ridurre le ambiguità ed in certi casi vengono aggiunti dei piccoli segni per indicare le vocali. Con la lingua greca antica, come in tutte le lingue indoeuropee, non era invece possibile scrivere usando soltanto le consonanti perché si sarebbe incorsi in una quantità eccessiva di ambiguità. Anche nella nostra lingua scrivere senza usare le vocali renderebbe il discorso molto impreciso. Per esempio, la parola "vnt" nella nostra lingua potrebbe indicare tanti termini diversi: venti, vento, vanto, veneto, avanti. Posti di fronte a questo problema, i greci adattarono alle loro esigenze alcune lettere dell'alfabeto fenicio di suono simile a vocali greche, introducendo quindi nell'alfabeto e nella scrittura l'uso delle vocali.
L'alfabeto greco ebbe un'ampia diffusione nel mondo ellenistico, ma oggi è confinato alla Grecia. Per l'importanza della letteratura e della filosofia greche antiche, la lingua greca antica e l'alfabeto greco vengono ancora studiati in molti paesi del mondo. Nel IX secolo dC, il vescovo Cirillo adattò l'alfabeto greco alle lingue slave. Questo alfabeto si diffuse presso i russi e gli altri popoli slavi di religione ortodossa che lo chiamarono cirillico. Molti paesi dell'ex Patto di Varsavia adottarono quell'alfabeto. Attraverso l'aramaico, le scritture siriaca, ebraica, araba e persiana derivano anch'esse dall'alfabeto fenicio e sono scritture consonantiche. La maggior parte dei paesi di religione islamica usa l'alfabeto arabo. Le più antiche tracce di scrittura cinese risalgono alla dinastia Shang (1500-1028 aC). La scrittura cinese è composta da segni di valore allo stesso tempo semantico e sillabico. Essa ha seguito un'evoluzione simile alle scritture cuneiforme e geroglifica, ma non ha raggiunto lo stadio alfabetico. In questa scrittura, normalmente ogni carattere combina un'indicazione semantica con una fonetica. Cioè, ogni carattere non solo indica qualcosa, ma suggerisce anche la pronuncia. All'inizio, la scrittura cinese aveva una funzione oracolare, poi venne usata principalmente per scopi amministrativi e per testi di letteratura. La quantità minima di caratteri per comprendere questa scrittura è di circa 2400, ma il numero complessivo di caratteri è molto maggiore. Nel 1716 venne compilato un dizionario di 47.043 caratteri. In Messico, la scrittura apparve verso il 700 aC. Sembra che i Maya abbiano tratto la loro scrittura da una forma di scrittura più antica, usata da altre popolazioni. La scrittura dei Maya era di tipo sillabico e veniva usata per descrivere gli avvenimenti più importanti che riguardavano le famiglie aristocratiche. Verso il 250 dC la scrittura Maya era già in uso e durò fino al XVII secolo dC. Questa scrittura è in corso di attiva decifrazione. Numerose altre scritture sono state composte nel corso del tempo e in diverse parti del mondo. Purtroppo, in questo articolo di introduzione non ci possiamo occupare di tutte, ma l'acquisto di testi sulla storia della scrittura come quelli indicati in bibliografia potrà esaudire il vostro eventuale desiderio di approfondire l'argomento. La storia della scrittura è un argomento appassionante e più complesso di come ve l'ho descritto. Vale sicuramente la pena di approfondirlo. Quando dico di scrivere delle frasi, potete sia inventarle che copiarle da
libri o riviste. 1 - CONTABILITA' 2 - REBUS 3 - SCRITTURA CONSONANTICA
4 - SCRITTURA GEROGLIFICA 5 - SCRITTURE ALFABETICHE 6 - NUOVO ALFABETO 7 - ENUNCIATI LOGICI 8 - CACCIA AL TESORO 9 - SCRITTURA DELLE EMOZIONI L'idea di scrivere le emozioni è stimolante. E' in qualche modo una innovazione alla scrittura. Oltre a compiere gli esercizi che vi ho proposto, potreste anche cercare di studiare il problema dell'espressione delle emozioni nella scrittura e sistemarlo meglio. Per esempio, verificate se sono presenti le principali emozioni e suggerite dei segni per quelle mancanti. Queste faccine non sono però ancora entrate nella scrittura normale e non si sa se vi entreranno mai. Alcuni esempi di faccine: - Scrivete delle frasi e terminatele con l'espressione di emozioni per mezzo
di faccine. Valutate e discutete con altri compagni come l'uso di queste faccine
cambi il senso delle frasi. Ricordatevi che con i computer è possibile comporre e usare dei caratteri personalizzati. Si possono anche realizzare piccole immagini e disporle l'una di seguito all'altra. Dopo avere gettato uno sguardo alla storia della scrittura, scrivere non è più un fatto banale ed anonimo come era prima ma diventa qualcosa di assai più interessante. Ci si rende conto che ogni lettera ha una sua storia che spesso risale a migliaia di anni fa. Ora le lettere dell'alfabeto ci salutano. La A ci dice: "Ciao, ti ricordi di me? Io sono la testa del toro", la B ci dice:"E io sono la casa", la M ci dice: "Io sono le onde del mare", la N ci dice: "Io sono il serpente", etc. Tutte queste lettere, per mezzo dei tempi e delle popolazioni attraverso cui sono passate ci parlano degli antichi egiziani, delle popolazioni di lingua semitica che lavoravano nella Valle dei Re in Egitto e dei militari che vi passavano. Ci parlano dei fenici, dei greci, degli etruschi e finalmente dei romani. La scrittura minuscola ci parla dei monaci amanuensi e insieme alla scrittura corsiva ci parla dei tempi più recenti, dove assumono tanti stili diversi. La storia della scrittura è più complessa di come ve l'ho descritta. Purtroppo, ho dovuto mantenermi all'essenziale per evitare di trasformare questo articolo in un libro, ma per descrivere esaurientemente la storia della scrittura non basterebbe neanche un libro. Spero che vi sia rimasta la voglia di saperne di più su questo tema. Ricordatevi che potete trovare molti libri in commercio su questo argomento. Inoltre, anche in Internet ci sono molti documenti su questa importante avventura dell'umanità. 1 - AAVV; Dal Segno alla Scrittura; Le Scienze Dossier n 12, estate 2002 Siti Internet: 4 -
http://www.usc.edu/dept/LAS/wsrp/information/wadi_el_hol/ Iscrizioni
di Wadi el-Hol
Ricerche in Internet: history writing, clay tablets, cuneiform writing, Egyptian writing, hieroglyphs, Proto-Sinaitic, Proto-Canaanite, Ugaritic alphabet, Egyptian alphabet, Proto-Sinaitic alphabet, Phoenician alphabet, Greek alphabet, Etruscan alphabet. |
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SOLUZIONI ALLE DOMANDE DELLA FIGURA 9:
punto 3 : 23 anfore
punto 4 : amo + re = amore
punto 5 : sette + mano = settimana
punto 6 : zucche + ri = zuccheri
punto 7 : GR + assi = grassi
punto 8 : S + ali + mine + R + ali = sali minerali
punto 9 : casa + isola + aereo + occhiali = ciao